Un crollo strutturale di un edificio ad Albiate, in via IV Novembre, che ospitava profughi, ha scatenato una grande polemica sull’accoglienza dei migranti. Fortunatamente, non ci sono state vittime grazie a una serie di coincidenze fortunate.

L’assessore all’Urbanistica e alle Attività produttive, Yuri Volpi, ha voluto fare chiarezza sulla vicenda rendendola pubblica. “Si tratta di una questione che sto seguendo personalmente e i fatti mi stanno dando pienamente ragione”, ha dichiarato il politico della Lega. “Per fare chiarezza, dobbiamo fare un passo indietro al 10 agosto 2017, quando l’allora sindaco Diego Confalonieri ricevette la notizia che 18 richiedenti asilo erano stati alloggiati in una casa fatiscente a Ponte, con l’approvazione del Prefetto. Tutto ciò è accaduto proprio alla fine della Sagra di San Fermo, che segna per noi albiatesi l’inizio delle vacanze estive. Appena tornati in paese, ci siamo subito attivati come parte politica, organizzando un corteo per denunciare una situazione critica: lo stabile non era sicuro né igienicamente idoneo ad accogliere 18 persone. Purtroppo, oggi la nostra denuncia si è concretizzata con il crollo di una soletta, causando danni che fortunatamente non hanno coinvolto gli abitanti”.

L’amministrazione aveva già preso provvedimenti dopo una segnalazione ai Servizi sociali a metà novembre 2023, con un sopralluogo della Polizia locale e del settore Tecnico che avevano dichiarato l’edificio inagibile. Successivamente è stata emessa un’ordinanza a riguardo.

“Nel 2017 avevamo evidenziato la pericolosità dell’edificio, ma non siamo stati ascoltati e lo slogan ‘Prefetto vergogna! Li hai messi in una fogna’ si è rivelato veritiero”, ha concluso Volpi. “Al momento non sappiamo dove i profughi siano stati redistribuiti dalla Prefettura, ma ribadisco la nostra previsione di pericolo e se ci avessero ascoltato, nessuna vita sarebbe stata messa a rischio. Sono andato personalmente in Prefettura per chiedere le autorizzazioni per il corteo. La Lega aveva ragione, non si tratta di non voler accogliere persone straniere in difficoltà, ma della necessità di allocarle in luoghi adeguati e di distribuirle equamente nei vari Comuni, non come ha fatto la cooperativa che le ha sistemate in via IV Novembre”.

L’articolo viene accompagnato da una foto dello stabile di via IV Novembre nel 2017, durante il corteo organizzato dalla Lega.

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