L’enigma della carta Varese è il nuovo romanzo di Domenico Wanderlingh che si apre con un noir atteso da tanto tempo. L’autore è capace di condurre il lettore nei recessi più oscuri della società contemporanea, riuscendo a stupire e divertire contemporaneamente. In questo nuovo romanzo ritroviamo Anita Landi, già protagonista di due volumi ambientati in una Milano piena di ombre.
La storia si svolge in un lussuoso appartamento di piazza Giovine Italia, dove una mattina di ottobre vengono trovati i cadaveri di due donne, Virginia Contini ed Elisa Boari, madre e figlia. La domestica, il custode del palazzo e i vicini raccontano di discussioni accese tra le due, tanto da far ipotizzare agli inquirenti una lite violenta che è sfociata in tragedia. Inoltre sembra che l’odio di Elisa per la madre fosse davvero profondo.
Il caso viene affidato ad Anita Landi, ispettrice capo dell’Anticrimine di Milano, nonché ex atleta delle Fiamme Oro. Anita è una giovane donna indipendente e poco incline alla diplomazia, non amata dai colleghi e superiori, ma tollerata perché ha un certo intuito. Questa volta però sente che qualcosa non torna. Perché Elisa stringeva un frammento di carta Varese tra le dita? Di solito quella carta pregiata viene utilizzata per confezioni particolari o per rivestire mobili antichi: da dove proviene il frammento stretto tra le dita della ragazza? E quale ruolo ha Sandro Boari, ex marito di Virginia, già indagato dall’Interpol per riciclaggio, ma che ha un alibi di ferro per il giorno della morte delle donne a lui vicine?
L’indagine di Anita la porterà a scavare tra segreti, pettegolezzi e ipocrisie che si celano sotto l’apparente integrità della borghesia milanese, composta da giovani annoiati alla ricerca di emozioni, signore annoiate alla ricerca di soddisfazione e uomini ambiziosi alla ricerca di una posizione.
Questo romanzo è estremamente oscuro, pieno di sottotrame che fanno riflettere su chi siamo diventati oggi. Assolutamente da leggere!
Amanda Colombo – Galleria del Libro.