La svolta del giallo: uomo di 33 anni fermato per omicidio volontario
Un uomo di 33 anni è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario nei confronti di Manuel Millefanti a Oltrona San Mamette. Dopo essere uscito dalla caserma dei carabinieri di Appiano Gentile in manette, l’uomo è stato sottoposto a fermo di indiziato di reato con l’accusa di omicidio volontario.
La serata è iniziata con alcol e bevute intorno alle 23. Il tavolo del salotto era pieno di bottiglie di grappa e vino, per lo più vuote. Durante la notte, è scoppiata una lite, una discussione forse favorita dall’alcol consumato. Un coltello è stato estratto e scagliato dritto al petto di Manuel Millefanti, che è morto nella sua villetta di via Marconi. L’uomo è stato ucciso da un amico residente ad Appiano Gentile, con il quale sembrava non esserci tensione, ma l’intenzione di trascorrere una serata di bevute e risate.
Poco dopo le quattro e mezza di lunedì mattina, Manuel ha chiamato sua madre e le ha detto con voce fioca: “Aiutami, mi hanno accoltellato”. La madre è corsa nella casa del figlio, ma lo ha trovato già esanime a terra. Nonostante l’intervento dell’elisoccorso, per Millefanti non c’è stato nulla da fare.
I sospetti degli investigatori si sono subito concentrati sull’amico di Manuel, poiché sembra che la vittima abbia fatto il suo nome alla madre al telefono. I carabinieri hanno intercettato l’uomo mentre camminava lungo la Lomazzo Bizzarone e lo hanno fermato, portandolo in caserma per un lungo interrogatorio. Nel tardo pomeriggio, l’uomo avrebbe ammesso almeno in parte la sua colpevolezza, motivo per cui è stato coinvolto il magistrato di turno in Procura, il pubblico ministero Antonio Nalesso.
Non è ancora noto il motivo della lite, ma si sa che l’uomo di 33 anni, residente ad Appiano Gentile, ha un passato penale con diversi precedenti, tra cui uno per uno scippo avvenuto due anni fa e un altro per un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti avvenuto una decina di anni fa.
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