Una donna di 32 anni, originaria del Bangladesh e residente a Mozzate, è stata aggredita dal suo ex marito, un connazionale di 38 anni, in pieno centro storico a Como. Il giudice aveva imposto al 38enne il divieto di avvicinamento all’ex moglie a causa di maltrattamenti e violenza sessuale e aveva disposto la collocazione della donna e della figlia minorenne presso un domicilio protetto.
La vittima, insieme a un’amica, si è presentata in questura per denunciare l’accaduto. Ha raccontato che mentre passeggiava in centro è stata sorpresa alle spalle dall’ex marito, il quale insultandola e strattonandola per un braccio, l’aveva accusata di avere una relazione con un altro uomo e aveva rovistato all’interno della sua borsa in cerca di qualche prova. Fortunatamente la donna ha incrociato l’amica durante l’aggressione, la quale ha capito che la vittima era in pericolo. Con astuzia e determinazione, l’amica ha sottratto la donna dalle attenzioni dell’uomo e l’ha accompagnata in questura per denunciare l’accaduto. I poliziotti hanno raccolto la denuncia della vittima e la testimonianza dell’amica, avviando un’indagine.
I poliziotti dell’Upgsp (Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico) diretti dal commissario capo della polizia di Stato, Chiara Nocera, una volta raccolta la denuncia della 32enne e la testimonianza dell’amica, hanno immediatamente collezionato una serie di elementi, iniziando dalle immagini delle telecamere dislocate nel centro città. Le immagini hanno confermato la veridicità della denuncia, consentendo di procedere contro l’ex marito. Il 38enne è stato rintracciato all’indomani sul luogo di lavoro a Carbonate e arrestato dai poliziotti per aver violato il divieto di avvicinamento e per le minacce nei confronti dell’ex moglie. L’arresto è stato possibile grazie alle nuove disposizioni normative che consentono l’istituto dell’arresto in flagranza differita, basato su prove documentali e fotografiche inequivocabili.