Un episodio spiacevole si è verificato il 26 gennaio scorso, quando Claudia, una donna di 52 anni, ha preso l’autobus da piazza Cavour a Como per recarsi a Lazzago. Il racconto di Claudia è davvero sconcertante e riportiamo di seguito la sua testimonianza integrale, dopo averla contattata telefonicamente per farci raccontare i fatti, già descritti dettagliatamente nella mail inviata alla redazione.

Claudia racconta di aver preso l’autobus 1H deviazione San Fermo in piazza Cavour alle 14.13. L’autista non ha controllato il suo abbonamento perché stava parlando con una donna che si trovava lì vicino a lui. L’autobus era pieno ma non troppo, e alla fermata di piazza Vittoria sono saliti molti ragazzi della scuola. Alla fermata XX Settembre, l’autobus non si è fermato e Claudia, insieme a suo figlio, ha notato che le persone a bordo si sono arrabbiate.

L’autista ha continuato a parlare con la stessa donna mentre guidava e non ha fatto la deviazione fino a San Fermo. Tutti i passeggeri si sono lamentati e lui ha risposto ad alta voce, ma tutti sono scesi poiché non rispettava l’itinerario previsto. Claudia doveva scendere alla fermata di Lazzago, la successiva, e ha detto a suo figlio: “Vedrai che non si ferma”. Ed è proprio quello che è successo. Dalla porta posteriore, Claudia ha urlato con rabbia che aveva prenotato quella fermata e che voleva scendere.

A quel punto, l’autista si è alzato dal sedile e le ha urlato che era scortese e maleducata. Non le ha aperto la porta, ha continuato a urlarle contro e l’ha lasciata intrappolata senza poter uscire. Claudia si è sforzata di uscire con le braccia, mentre suo figlio cercava di aprire la porta da dietro.

In questo momento, Claudia ha riportato dolore alle braccia, ma vuole far sapere che presenterà una denuncia. Non ricorda il numero dell’autobus perché voleva solo uscire da lì, ma ricorda il volto dell’autista poiché non è la prima volta che lo vede comportarsi in modo scorretto: questa volta è capitato a lei.

Evidentemente, l’autista ha chiuso la porta apposta, nonostante dietro di lei ci fosse anche suo figlio che doveva scendere dall’autobus. La porta dovrebbe essere chiusa quando scende l’ultimo passeggero, o sbaglio? Ancora peggio, c’erano altre persone a bordo e nessuno l’ha difesa. Se le telecamere dell’autobus funzionano, si potrà vedere quanto è successo. Claudia vuole farlo sapere perché cose del genere non dovrebbero mai più accadere: tutti i passeggeri meritano rispetto. Apprezzerebbe se le persone presenti potessero testimoniare, poiché sta per presentare denuncia: questi abusi non possono essere tollerati. È successo a me, ma può succedere a chiunque, con la differenza che molte persone non dicono niente, mentre io parlo. Spero che si trovi una soluzione a questo problema. Come dice la Costituzione italiana, la legge è uguale per tutti. Grazie mille.

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