PAVIA – Un imprenditore settantenne residente a Gropello Cairoli, in provincia di Pavia, è stato indagato dalla Finanza per evasione fiscale. Nonostante risultasse nullatenente, l’uomo gestiva un patrimonio di oltre 12 milioni di euro. L’indagine ha rivelato che l’imprenditore aveva utilizzato un sistema fraudolento basato su società schermo con sede in Svizzera, Principato di Monaco e Romania, connesse tramite un intricato sistema di partecipazioni intestate a prestanome. Il modus operandi consisteva nella stipula di compravendite fittizie di immobili al fine di generare crediti IVA per le società acquirenti, che venivano poi reinvestiti nell’acquisto di ulteriori immobili. Questo circolo vizioso ha permesso all’imprenditore di mascherare i propri beni e di eludere l’accertamento da parte del fisco. I finanzieri hanno analizzato gli schermi ideati dall’imprenditore, che si è avvalso di 16 prestanome e 28 società satellite in Italia, Svizzera, Romania e Principato di Monaco. L’imprenditore, operante nel settore edile e immobiliare dagli anni ’80, è gravato da numerose condanne e denunce, soprattutto per reati fiscali. I finanzieri hanno ricostruito tutte le imposte evase accumulandole come debito fiscale. Il profitto dell’evasione fiscale è stato correlato alla crescita del patrimonio immobiliare dell’imprenditore. Questa analisi ha permesso di classificare l’uomo come evasore fiscale seriale e socialmente pericoloso, giustificando l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniale previste dal codice antimafia. Di conseguenza, i militari della Finanza hanno eseguito un sequestro di un ingente patrimonio accumulato illegalmente dall’imprenditore, tra cui 36 appartamenti a Milano e Pavia, 12 cantine e autorimesse, 2 capannoni, 2 terreni edificabili, un edificio di 5 piani destinato ad albergo a Savona e un ex convento di interesse storico a Torino, per un valore totale di oltre 12 milioni di euro.