Due vite si sono incrociate ieri mattina a Lovere, e resteranno per sempre intrecciate. Sono quella di una donna della Valle Seriana di 65 anni, che con la vita voleva farla finita, e quella di Domenico Cassis, geometra di Cavernago, che la vita gliel’ha salvata. Questione di minuti, di sguardi, e di un compleanno davvero speciale.
Oggi (ieri, ndr) – racconta Domenico – era il mio compleanno: 42 anni. Con la mia compagna Daniela e il nostro bambino avevamo deciso di prenderci un giorno di vacanza: era tanto che non andavamo a Lovere, e così abbiamo deciso di fare un giro sul lago per festeggiare.
Mancavano pochi minuti a mezzogiorno, il tempo di parcheggiare in piazzale Aldo Moro e di incamminarsi sul lungolago Marconi, il piazzale del mercato. Stavamo camminando verso il centro. Il tempo di fare pochi passi e abbiamo incrociato una signora che camminava in direzione opposta alla nostra; l’ho guardata un attimo soltanto, ho visto il suo sguardo, mi è rimasto impresso il dettaglio della sua borsa. Domenico e la sua famiglia raggiungono una delle piattaforme protese verso il lago, per guardare il panorama e magari scattarsi il primo selfie della festa di compleanno. Chissà perché – racconta il 42enne – ho riguardato verso il molo dove eravamo stati pochi secondi prima: ho visto la borsetta appoggiata alla balaustra, e lei non c’era più. Il tempo di dirlo a Daniela che ci siamo accorti di qualcosa che galleggiava nel lago, sono tornato indietro di corsa. Quando ci siamo accorti che era la donna finita in acqua, ci siamo messi a urlare. Ho detto a Daniela di chiamare il 112 e ho iniziato a spogliarmi.
La corrente e le onde intanto stavano risucchiando la donna verso il largo, era ormai oltre i pali bianchi e azzurri utilizzati per gli ormeggi: Non saprei dire quanto fosse lontana dalla riva, forse cinque o sei metri, ma ricordo bene che era prona, il viso nell’acqua: sono sceso sugli scogli e poi mi sono lanciato, poche bracciate e l’ho raggiunta. Lei non reagiva, forse aveva già perso i sensi: ho provato a tirarla verso gli scogli, ma non riuscivo, allora sono sceso in apnea sotto di lei e l’ho spinta indietro, più volte, fino a riva. Nel frattempo, altre persone, sentite le grida di Daniela e di Domenico, avevano raggiunto il molo e hanno aiutato il soccorritore a mettere in salvo la donna: dopo pochi istanti, ha iniziato a tossire, riprendendo a respirare. Di colpo mi è scesa tutta l’adrenalina, e ho sentito che faceva freddo, molto. Ho iniziato a rivestirmi, ho visto che arrivavano carabinieri, Vigili del fuoco e 118. L’intervento di Cassis è stato fondamentale per salvare la donna: affidata alle cure del personale sanitario, è stata portata con l’eliambulanza a Bergamo dove è stata ricoverata in codice giallo, non in pericolo di vita. Se mi sento un eroe? Ma no, assolutamente. Ho pensato che questa persona avesse bisogno e la reazione istintiva è stata di aiutarla. Non mi sono reso conto di quel che mi stava succedendo, erano fasi molto concitate. Avevo anche paura, ma tutto è durato talmente poco che non ho ancora realizzato bene.

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