Valentina Di Mauro, una giovane donna originaria di Varese, è stata uccisa il 25 luglio 2022 nella sua abitazione a Cadorago, in provincia di Como, dal suo compagno Marco Campanaro. L’uomo ha inflitto alla vittima ben 56 coltellate. In appello, è stata confermata la condanna a 22 anni di carcere e tre anni di permanenza in una casa di cura per Campanaro, a cui è stata riconosciuta la semi infermità mentale.

La Corte d’appello di Milano ha ratificato la sentenza emessa l’anno scorso dalla Corte d’assise di Como, che aveva anche stabilito il risarcimento per i genitori e la sorella di Valentina, parti civili nel processo. I vicini di casa, quella tragica giornata, hanno dato l’allarme dopo aver sentito le urla provenienti dall’abitazione di Campanaro e aver cercato di entrare per fermare l’aggressione. Purtroppo, la porta era chiusa e quando sono arrivati i carabinieri e il personale medico, la giovane donna era già deceduta.

L’avvocato Corrado Viazzo, che ha rappresentato le parti civili insieme alla collega Vera Dall’Osto, ha commentato la sentenza affermando che è difficile provare soddisfazione per un verdetto legato a un fatto così grave che ha colpito molte persone. Tuttavia, ha apprezzato la decisione dei giudici. Inoltre, ha ricordato il pubblico ministero Mariano Fadda, scomparso lo scorso ottobre, che nel primo grado di giudizio aveva chiesto la condanna a 15 anni di reclusione per l’imputato, definendolo un grande pm che ha dato lustro alla Procura di Como.

La conferma della condanna di Marco Campanaro rappresenta una giusta conclusione per questo terribile crimine che ha sconvolto la comunità. È importante che la giustizia sia fatta e che le vittime e le loro famiglie trovino un minimo di conforto nella punizione del colpevole. Purtroppo, nessuna pena potrà mai riportare in vita Valentina Di Mauro, ma almeno si è fatta giustizia nei suoi confronti. È fondamentale che la società continui a combattere la violenza domestica e a sensibilizzare le persone sulla gravità di questi atti, al fine di prevenire tragedie simili in futuro.

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