La Corte di Appello di Milano ha confermato la condanna per Marco Campanaro, accusato di femminicidio nei confronti di Valentina Di Mauro. La sentenza è giunta dopo l’udienza tenutasi mercoledì, confermando la pena di 22 anni di reclusione stabilita in primo grado dalla Corte d’Assise di Como.

I fatti risalgono alla mattina del 25 luglio 2022, quando Campanaro ha aggredito Di Mauro armato di un coltello. I vicini, sentendo le urla, hanno allertato i carabinieri che hanno trovato l’arma sul posto dopo l’arrivo degli inquirenti.

La difesa di Campanaro aveva chiesto una riduzione della pena basandosi sulle attenuanti, ma i giudici di Milano hanno respinto le richieste, confermando la condanna. La Corte d’Assise di Como aveva motivato la pena di 22 anni di reclusione iniziale sottolineando la gravità del fatto e l’estrema sofferenza subita dalla vittima.

I giudici di Como avevano anche riconosciuto che l’azione omicidiaria di Campanaro era stata influenzata da problemi psichiatrici, che lo avevano portato ad esplosioni di gelosia immotivata. Tuttavia, avevano escluso l’aggravante della crudeltà invocata dalle parti civili, considerando il disturbo mentale dell’imputato incompatibile con tale aggravante.

La difesa di Campanaro ha la possibilità di presentare un ricorso davanti alla Cassazione di Roma. L’avvocato Paolo Battaglia, difensore di Campanaro, non ha rilasciato dichiarazioni in merito.

Il femminicidio di Valentina Di Mauro è avvenuto a Cadorago, in via Leopardi, durante una calda notte di luglio del 2022. La vittima è stata aggredita da Campanaro mentre dormiva, prima nel letto, poi in cucina mentre cercava di fuggire e infine nel bagno dove è stata trovata dai carabinieri. Campanaro ha consegnato l’arma utilizzata, che era stata appoggiata sulla lavatrice.

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