Il legame con la propria terra d’origine è un sentimento che non si spezza mai, nonostante il passare del tempo e delle generazioni. È un filo invisibile che ci lega alle nostre radici e che non possiamo ignorare. Sabato 10 febbraio, questo filo ha portato Stephan Pradal ad Ardesio, il paese da cui suo bisnonno partì nel lontano 1920 per raggiungere la Francia.

La visita di Stephan Pradal è stata organizzata da Simone Bonetti, vicesindaco di Ardesio, che lo ha accolto nella sala consiliare del Comune. Simone Bonetti racconta come sia nata questa visita: “Lo scorso anno, a maggio, sua mamma Michelle Plodari è venuta ad Ardesio insieme ad altri parenti. Aveva con sé foto e documenti della famiglia emigrata in Francia, che abbiamo digitalizzato e inserito nella seconda edizione del libro ‘Ricordi’. Stephan Pradal è venuto ad Ardesio per ritirare alcune copie del libro e abbiamo pensato di invitarlo in municipio per ascoltare la storia della sua famiglia. Ha portato con sé diversi documenti del nonno Andre Plodari, che durante la seconda guerra mondiale fu deportato in un campo di concentramento nazista”.

Stephan Pradal, che vive nella zona di Grenoble, ha ricostruito la storia della sua famiglia da Ardesio fino alla Francia. “Sono il pronipote di Cristofero Francesco Plodari, nato il 28 aprile 1882 ad Ardesio, sposato con Francesca Caterina Plodari, nata il 29 dicembre 1892. Dalla loro unione sono nati due figli: Martino nel 1913 e Andrea, mio nonno, il 14 gennaio 1915, entrambi nati ad Ardesio. La bisnonna aveva una sorella, Maria Melania Plodari, che con il marito, di cui non conosco il nome, ebbe quattro figli. Nel 1920 queste due famiglie lasciarono Ardesio con una sola valigia a persona per raggiungere la Francia. Inizialmente si stabilirono nell’Isère, a Izeaux, vicino al Col de Parménie, dove i due uomini lavoravano come boscaioli. Successivamente, il bisnonno e la sua famiglia si stabilirono definitivamente nella città di Apprieu, a una quindicina di chilometri da Izeaux. Il bisnonno lavorò come falegname e morì nel 1942, mentre i suoi due figli erano prigionieri in Germania. La bisnonna, invece, lavorò come tessitrice in una fabbrica di seta e morì nel 1968”.

Andre Plodari, il nonno di Stephan Pradal, è venuto a mancare il 20 giugno 2000. Lui, i suoi genitori e il fratello furono naturalizzati francesi nel 1933.

Oltre al vicesindaco Simone Bonetti, Stephan Pradal e sua moglie sono stati accolti in sala consiliare anche dal presidente della Pro loco Luca Bergamini e dal presidente del festival Sacrae Scenae Fabrizio Zucchelli.

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