I dipendenti della mensa della Base NATO di Solbiate Olona non hanno diritto alla pausa pranzo. Questa è la denuncia del sindacato LRM (Libera Rappresentanza dei Militari), dopo che al personale che lavora alla Caserma “Ugo Mara” sono state richieste somme tra i 200 e i 3000 euro a titolo di rimborso dei pasti consumati durante il servizio.

Il contenzioso riguarda il fatto che al personale della mensa non sarebbe stata concessa la pausa pranzo nonostante lavorassero per 8 ore consecutive. L’orario di lavoro imposto andava dalle 7 alle 15, e secondo una direttiva interna non sarebbero stati ammessi alla pausa e al pasto gratuito se non avessero lavorato almeno fino alle 15:30. Questo ha causato disagio tra i militari della base, che si sono visti richiedere il rimborso dei pasti che avrebbero dovuto consumare gratuitamente.

Il sindacato LRM contesta questa decisione, sottolineando che la legge prevede la pausa pranzo per orari di lavoro superiori alle 6 ore. Nonostante l’orario di lavoro sia stato prolungato di 30 minuti a seguito dell’ispezione, il recupero forzato delle somme continua senza essere sospeso. Questo ha portato a trattenute significative sugli stipendi dei militari, causando disagi economici alle loro famiglie.

Visto che la questione non è stata risolta in modo amichevole, il sindacato LRM ha incaricato uno studio legale di Milano di agire legalmente per tutelare gli interessi dei propri iscritti. Per il sindacato è assurdo che i militari lavorino in cucina senza poter consumare il pasto spettante, e si ritrovino a digiunare dalle 7 alle 15. Questa situazione, secondo il sindacato, non è da sottovalutare e merita di essere risolta nel rispetto dei diritti dei lavoratori.

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