La Corte d’Assise d’appello di Milano ha reso note le motivazioni della sentenza di condanna di Davide Fontana, bancario di 45 anni, per l’omicidio della sua ex fidanzata avvenuto a Rescaldina. Secondo i giudici, la donna è stata uccisa perché cercava la sua indipendenza economica e personale, un gesto motivato da un intento vendicativo e crudele. Fontana ha confessato di aver ucciso la vittima con 13 martellate alla testa e poi di aver sgozzato il corpo, per poi disfarsene conservandone i resti in un congelatore. Dopo due mesi, ha deciso di abbandonare i resti in una discarica nel Bresciano. La sentenza di ergastolo è stata confermata in appello, con l’aggiunta delle aggravanti della premeditazione e della crudeltà. I giudici hanno definito il delitto come una vendetta per il tentativo della vittima di trovare indipendenza economica e personale nella carriera di attrice porno.

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