Il tragico naufragio della barca armata “Good…uria” al largo della costa di Lisanza ha scosso profondamente la comunità di Sesto Calende. La barca, capitanata da Claudio Carminati, si è inabissata a 16 metri di profondità, causando la morte di quattro persone, tra cui tre membri dei servizi segreti italiani e un ex agente del Mossad.

Le indagini hanno rivelato che il capitano Carminati ha sottovalutato le condizioni meteorologiche avverse, ignorando l’allerta meteo che prevedeva un’ondata di maltempo. Inoltre, le modifiche non autorizzate apportate alla barca, tra cui l’aggiunta di cassoni di galleggiamento e un gazebo in coperta, hanno compromesso la stabilità dell’imbarcazione.

La presenza di otto passeggeri in più rispetto alla capienza massima consentita ha contribuito ulteriormente alla tragedia, così come la mancanza di dispositivi di salvataggio adeguati a bordo. La difesa di Carminati non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla perizia tecnica che conferma le accuse a suo carico.

È evidente che il naufragio della “Good…uria” poteva essere evitato se fossero state prese adeguate precauzioni e se il capitano avesse rispettato le normative di sicurezza marittima. Resta da vedere come si evolveranno le indagini e se Carminati sarà chiamato a rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia.

Articolo precedenteWeekend di controlli a Milano: denunce e sanzioni per guida in stato di ebbrezza
Articolo successivoMilano: il caso dell’omicidio di Carol Maltesi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui