Il ruolo delle donne valtellinesi durante i conflitti

La celebrazione della festa internazionale della donna dell’8 marzo ha offerto l’occasione per ricordare l’importante funzione rivestita dalle donne valtellinesi durante i conflitti. Durante la prima guerra mondiale, molte di loro vennero chiamate a sostituire gli uomini al fronte nei luoghi di lavoro. Questo ha portato le donne a prendere consapevolezza del proprio ruolo nella società e a diventare esempi da tramandare nella storia.

Le guerre, paradossalmente, sono state momenti di emancipazione femminile in un mondo dominato dagli uomini. Le vedove si sono trovate a gestire le risorse familiari e a occuparsi di questioni burocratiche che in tempo di pace non erano loro consentite. Durante il secondo conflitto mondiale, senza le donne, la Resistenza non sarebbe mai nata. Donne come Ideale Cannella hanno rischiato la vita per aiutare i partigiani, organizzando staffette per garantire gli approvvigionamenti necessari.

Le staffette dovevano rispettare un rigido decalogo e svolgere compiti molteplici, come lavare i panni, cucire abiti e mimetizzarsi nella natura. Queste donne sono state vere eroine che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e non devono essere dimenticate dalle giovani generazioni.

Guido Monti

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