Il mondo della musica hip-hop italiano è stato scosso dalla tragica notizia della morte del giovane trapper Jordan Tinti, noto con lo pseudonimo di Jordan Jeffrey Baby. Il ragazzo di soli 26 anni è stato trovato senza vita nella sua cella nella casa circondariale di Torre del Gallo a Pavia, dove era tornato dopo la sospensione della misura alternativa con affidamento terapeutico. La sua vita era segnata da una serie di difficoltà e dolori, culminati nella tragedia di oggi.

Jordan Tinti era stato condannato a una pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione per il suo coinvolgimento in una rapina avvenuta nell’agosto del 2022 alla stazione ferroviaria di Carnate, dove aveva aggredito un operaio nigeriano di 42 anni. Il processo con il rito abbreviato lo ha visto riconosciuto colpevole di rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale.

La vicenda della rapina a Carnate ha scosso l’opinione pubblica per la violenza e il razzismo dimostrati dai due trapper coinvolti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Jordan e un altro trapper, Traffic, avrebbero cercato di rubare una bicicletta a un operaio nigeriano, minacciandolo di morte per il colore della sua pelle. L’episodio, avvenuto alla stazione ferroviaria, ha suscitato indignazione e ha portato alla condanna dei due giovani.

La morte di Jordan Tinti in carcere rappresenta un triste epilogo di una vita segnata da violenza e difficoltà. La sua musica e la sua arte resteranno come testimonianza di un talento spezzato troppo presto, mentre la società riflette sulle cause profonde di tragedie come queste e cerca di porre fine alla violenza e al razzismo che ancora persistono nel nostro paese.

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