Le due lettere di Michele Caglioni, detenuto per l’omicidio di Andrea Bossi a Cairate, sono state al centro de “La Vita in diretta” oggi sulla Rai. La prima era indirizzata alla redazione, mentre la seconda alla famiglia di Andrea. Michele ha espresso il suo senso di colpa e il rimorso per non aver fatto nulla prima. Ha descritto Andrea come una brava persona che non meritava di morire in quel modo. Una delle lettere chiedeva aiuto alla redazione per trovare l’arma del delitto, un coltello gettato in un tombino. Durante la trasmissione, i genitori di Michele hanno espresso il loro dolore per quanto accaduto e hanno ribadito il desiderio di trovare la verità per la famiglia di Andrea. Michele ha raccontato di aver collaborato con le autorità e di aver ritrovato alcuni oggetti importanti per l’indagine. Ha anche raccontato che l’amico coinvolto, Douglas Carolo, ha scelto di rimanere in silenzio in carcere. La situazione è ancora molto delicata e il dolore delle famiglie coinvolte è palpabile. La ricerca della verità continua e speriamo che si faccia giustizia per Andrea Bossi.

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