Le rapine a mano armata sono eventi violenti che possono lasciare cicatrici profonde nelle vittime. Questo è quanto emerge dai racconti emersi durante l’udienza del processo a un varesino accusato di rapina. Le vittime, impiegate come cassiere presso distributori di benzina, hanno raccontato di come quegli eventi abbiano segnato profondamente le loro vite.

I colpi sono stati messi a segno con diversi mezzi, ma l’effetto emotivo sulle vittime è stato lo stesso: paura, confusione, shock. Alcuni testimoni hanno dichiarato di non ricordare bene gli avvenimenti, a causa della forte emotività del momento. Un anziano, classe 1954, ha raccontato di aver subito un forte trauma che lo ha portato a interrompere il suo lavoro e a ricorrere a lunghe cure.

Anche una collega dell’uomo ha raccontato di aver vissuto un’esperienza simile, che l’ha portata a provare un profondo disagio anche solo pensando a quei momenti. La paura e lo shock sono stati tali da far perdere loro il controllo della situazione, fino a ritrovarsi in ospedale senza neanche rendersene conto.

Durante le prossime udienze sono attesi altri testimoni, oltre agli agenti che hanno indagato sul caso. Le rapine a mano armata possono causare danni non solo materiali, ma anche psicologici profondi. Ed è proprio su queste ferite invisibili che il processo dovrà fare luce, per cercare di restituire un po’ di serenità alle vittime di quegli eventi terribili.

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