Il dubbio è una parte essenziale della vita, ma avere alcune certezze può aiutare a mantenere i pochi punti di riferimento che ci guidano nel nostro percorso. Semplici verità come il calore del sole, l’umidità dell’acqua, la bravura di un cuoco, il piacere di una buona cioccolata e la certezza che in un’aula di giustizia la verità trionfi. Le certezze sono importanti perché senza di esse si rischia di diventare cinici e non credere più in niente.

Nell’aula della corte d’Appello di Brescia, una delle certezze è stata messa in discussione durante il processo di revisione sulla strage di Erba. Sono passati più di 17 anni da quel tragico lunedì di dicembre, ma il caso di Rosa Bazzi e Olindo Romano continua a suscitare intense emozioni. Si è creato un clima polarizzato e divisivo intorno a questa vicenda, alimentato da narrazioni che hanno portato a sospettare dell’innocenza dei coniugi Romano e accusare un uomo innocente, Pietro Castagna.

In un contesto così delicato, è difficile evitare le polemiche personali e mantenere il focus sulle questioni tecniche. Tuttavia, è fondamentale rispettare i fatti e la verità in un’aula di giustizia. Gli avvocati hanno il diritto di chiedere la revisione di un processo, ma non devono manipolare la verità per sostenere le proprie argomentazioni.

Durante il processo di revisione, sono state fatte affermazioni che contraddicono i fatti documentati, come nel caso dell’interrogatorio di Mario Frigerio. Queste distorsioni della verità minano la credibilità del sistema giudiziario e influenzano l’opinione pubblica. È fondamentale che la procedura penale sia rispettata e non diventi lo spettacolo di una fiction televisiva.

In un momento così delicato, è importante mantenere la lucidità e rispettare la verità, altrimenti si rischia di compromettere la fiducia nel sistema giudiziario e nella giustizia stessa. Le certezze sono importanti per evitare il cinismo e la disillusione, e devono essere difese con fermezza e rispetto.

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