A Milano è vietato fumare in diversi luoghi pubblici da tre anni, mentre a Torino è entrato in vigore da poco il divieto di fumo in presenza di bambini o donne in gravidanza e in luoghi all’aperto a meno di 5 metri da altre persone. Tuttavia, l’opinione di Beppe Gandolfo è che queste misure siano poco pratiche e difficilmente attuabili. Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale, stabilire una distanza minima tra fumatori e non fumatori è complicato da controllare e potrebbe non portare a risultati concreti. Inoltre, Gandolfo critica l’ipocrisia di provvedimenti come quello di Torino, suggerendo invece di seguire l’esempio del Regno Unito, dove si sta cercando di impedire ai giovani di acquistare sigarette per estinguere gradualmente il fumo. La questione del fumo passivo e della tutela della salute di tutti è importante, ma è necessario trovare soluzioni efficaci e realistiche per affrontarla.

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