La provincia di Lecco si trova di fronte a una situazione preoccupante: ci sono ben 65.620 abitazioni non occupate, vuote o utilizzate solo in determinati periodi dell’anno come seconde case o per affitti brevi. Questo emerge da un’analisi condotta da Openpolis sui dati Istat del 2021.

In alcuni comuni, più della metà delle abitazioni non sono occupate in modo permanente da almeno una persona. Ad esempio, a Moggio il 90% delle case sono sfitte o utilizzate come seconde case, con 2074 abitazioni non occupate su un totale di 2320. Anche altri centri della Valsassina come Casargo e Barzio presentano numeri significativi di abitazioni non occupate.

A Lecco, nonostante l’incidenza sia del 20,2% sul totale, ci sono comunque 5425 abitazioni non occupate. Questo ha portato alla discussione in consiglio comunale sulla necessità di ridare vita a queste abitazioni costruite tra gli anni ’50 e ’70 e progressivamente abbandonate.

È urgente trovare soluzioni per affrontare questo problema, soprattutto alla luce delle norme che impongono di ridurre il consumo di nuovo suolo. Alcuni comuni come Lomagna, Verderio e Garlate presentano una percentuale più bassa di abitazioni non occupate, ma anche lì c’è ancora spazio per migliorare la situazione.

In generale, è necessario un piano d’azione per ridurre il numero di abitazioni non occupate e riqualificare il territorio, garantendo una maggiore vivibilità e sostenibilità per le comunità locali.

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