Una tragedia si è consumata ieri in via Menotti, nel cuore di Casbeno, dove Marco Manfrinati ha ucciso l’ex suocero Fabio Limido e gravemente ferito l’ex moglie Lavinia Limido. Il dolore, le lacrime e la rabbia erano palpabili nell’aria mentre i soccorritori erano al lavoro e l’aggressore era sotto custodia della polizia.

La moglie della vittima e madre della donna è giunta sul luogo del delitto, protetta dagli amici e dai vicini, ma sconvolta dalla terribile notizia. La donna, incredula e disperata, non riusciva a credere a quanto accaduto: “Hanno massacrato mio marito e mia figlia. Non so se mio marito è vivo”, ha ripetuto prima di essere presa in consegna dai soccorritori.

Questa tragedia ha sconvolto una via residenziale tranquilla, ma per alcuni non è stata una sorpresa. L’uomo, ex avvocato di Busto Arsizio, aveva già avuto comportamenti violenti nel passato, tanto che era stato sottoposto a divieto di avvicinamento dalla magistratura. Un divieto che evidentemente è stato ignorato, portando alla terribile tragedia di ieri.

Gli amici e i conoscenti delle vittime si chiedono come sia stato possibile arrivare a questo punto, nonostante ci fossero stati segnali preoccupanti negli anni precedenti. La domanda che si pongono è: a cosa serve il codice rosso se non viene rispettato? Una domanda che rimane senza risposta di fronte a una tragedia così devastante.

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