Lunghe attese, estenuanti, snervanti, in attesa del proprio turno al pronto soccorso: questa è un’esperienza comune per molti. Tuttavia, i dati forniti da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, mostrano che circa un paziente su quattro o cinque (cioè il 22%) che accede al pronto soccorso lo fa in modo “improprio”, ovvero senza necessità reale. Questi dati nazionali sono confermati anche dalle strutture territoriali di Monza e Brianza.

Ad esempio, a Vimercate, nel corso del 2023 si sono registrati ben 70.794 accessi, con una media di oltre 190 al giorno. Tra questi, 616 sono stati classificati come codici rossi (pericolo di vita), 9.733 come codici arancioni (condizioni gravissime), 24.180 come codici azzurri (urgenti ma differibili), 28.781 come codici verdi (urgenze minori) e 7.664 come codici bianchi (non urgenti). È proprio tra i codici verdi e i bianchi che si riscontrano gli accessi “impropri”, che contribuiscono a intasare ulteriormente un sistema già in sofferenza per la carenza di personale.

Anche il pronto soccorso del San Gerardo a Monza ha registrato numeri record, con 101.381 accessi totali nel corso dell’ultimo anno. I codici rossi rappresentano il 2,79% del totale, mentre i codici verdi sono la categoria più numerosa con il 44,6% degli accessi. Anche qui, si osserva che i codici bianchi, ovvero i casi non urgenti, sono il 15,07% del totale, confermando l’uso improprio del pronto soccorso da parte di alcuni pazienti.

Le lunghe attese sono un altro problema evidente causato da questo sovraffollamento dei pronto soccorso: un paziente in codice verde in Lombardia attende in media 247 minuti, mentre i codici bianchi, che dovrebbero rivolgersi al medico di base, aspettano in media 153 minuti. Questo fenomeno sembra colpire principalmente uomini di età compresa tra i 25 e i 64 anni, in età lavorativa.

In conclusione, è evidente che un uso improprio del pronto soccorso contribuisce a sovraccaricare un sistema già sotto pressione, con gravi conseguenze per i pazienti che realmente necessitano di cure urgenti. È importante sensibilizzare la popolazione sull’importanza di utilizzare correttamente i servizi sanitari, rivolgendosi al medico di famiglia per le necessità non urgenti e riservando il pronto soccorso per le vere emergenze.

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