La Val di Mello è una delle mete preferite dagli amanti dell’arrampicata, in particolare su pareti di granito. Sin dagli anni Ottanta, le pareti sono state lasciate il più possibile libere e naturali, con pochi chiodi, seguendo la filosofia dei sassisti di quel periodo. Purtroppo, questa scelta può renderle vulnerabili agli effetti climatici, come sembra essere accaduto in un tragico incidente che ha coinvolto tre giovani militari della Guardia di Finanza.

Il presidente dei Ragni di Lecco, Matteo Dezaiacomo, esperto alpinista nato e cresciuto in Valtellina, conosce bene la zona e le sue pareti. Spiega che l’arrampicata su granito in Val di Mello è stata influenzata dalle pratiche americane e che la scelta di lasciare le pareti libere è stata fatta per rispetto della roccia e per mantenere un tipo di arrampicata unico in Italia. Le protezioni sono chiodi semplici, soggetti alle condizioni climatiche, e possono creare problemi meccanici che si rivelano pericolosi.

Dezaiacomo sottolinea che l’incidente che ha causato la morte dei tre giovani finanzieri è stata una tragica fatalità, impossibile da prevedere. Anche se gli alpinisti erano esperti e ben preparati, con i migliori materiali disponibili sul mercato. La comunità degli arrampicatori e l’intera Italia si stringono attorno alle famiglie delle vittime e alla Guardia di Finanza in un gesto di affetto e solidarietà in questo momento di lutto.

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