La polizia locale di Bergamo non potrà dotarsi del bastone distanziatore, come richiesto dall’amministrazione comunale. Il Ministero dell’Interno ha infatti respinto la richiesta dopo un’indagine condotta dal Banco di prova nel 2019, che ha evidenziato un potenziale rischio di pericolosità del 5% nell’utilizzo di questo prototipo, chiamato “Ghost”. Questo strumento, diverso dal manganello in dotazione alla Polizia di Stato, era stato scelto per aumentare la sicurezza degli agenti sul territorio.

Il consigliere comunale Sergio Gandi ha espresso la sua delusione per questa decisione, sottolineando che il bastone distanziatore avrebbe potuto essere uno strumento utile per gli agenti, anche se non avrebbe risolto tutti i problemi legati all’ordine pubblico. Tuttavia, il Consiglio Comunale ha già espresso il suo parere contrario all’adozione del taser, un’altra arma non letale, e ha preferito concentrarsi su strumenti di autotutela come lo spray urticante.

Nonostante la volontà dell’amministrazione di dotare gli agenti di strumenti più efficaci per la propria difesa, il parere del Ministero dell’Interno ha bloccato questa possibilità. Resta quindi aperto il dibattito su come garantire la sicurezza degli agenti di polizia locale senza compromettere la tranquillità dei cittadini.

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