Gabriele Lavagno da LuinoNotizie.it riporta una storia di atti persecutori, minacce di morte e passaggi in auto sotto casa con insulti pronunciati tra i colpi di clacson, che ha preceduto il tragico massacro di via Ciro Menotti a Varese. Marco Manfrinati, il 40enne responsabile dell’omicidio e del tentato omicidio, è stato oggetto di stalking nei confronti dell’ex suocero Fabio Limido e dell’ex moglie Lavinia. La moglie di Fabio e madre di Lavinia, Marta Criscuolo, ha raccontato in tribunale la sofferenza e l’inquietudine vissute durante questo periodo.

La testimonianza di Criscuolo riporta episodi di maltrattamenti e minacce che hanno portato Lavinia a fuggire con il figlio per nascondersi da Manfrinati. La gelosia e il malumore dell’uomo si erano acuiti dopo che la ragazza aveva rinunciato all’avvocatura per entrare nell’azienda di famiglia. La tensione è esplosa nell’estate del 2023, quando Manfrinati ha scoperto che la ex moglie stava muovendo legalmente per ottenere l’affidamento esclusivo del figlio.

La famiglia Limido ha dovuto difendersi dagli atti persecutori con l’installazione di telecamere, l’acquisto di spray al peperoncino e il ricorso alle forze dell’ordine. Criscuolo ha raccontato di come si fosse abituata a parcheggiare l’auto in modo da poter fuggire in caso di necessità. La tragedia del 6 maggio ha cambiato per sempre i progetti della donna, che ora si sente chiamata a garantire stabilità e sicurezza alle sue figlie e al nipote in memoria del marito morto per salvare Lavinia.

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