Un giovane pakistano di 29 anni, residente a Misinto, è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato, falso per induzione e autoriciclaggio. L’uomo, che era invalido al 100 per cento secondo l’Inps per essere non vedente, è stato arrestato insieme a un connazionale di Cesano Maderno che fingeva di essere paralizzato agli arti inferiori. Durante le perquisizioni, sono stati trovati contanti per 260mila euro in una cassetta di sicurezza, conti correnti per oltre 60mila euro e altre migliaia di euro nascosti in un appartamento.
Secondo le accuse, il giovane avrebbe incassato sussidi di invalidità per circa 25.000 euro e avrebbe ottenuto circa 3mila euro grazie a falsa documentazione per il reddito di cittadinanza. Inoltre, avrebbe reimpiegato parte dei soldi in un’attività commerciale di accessori per la telefonia. Il suo complice, invece, avrebbe percepito sussidi di invalidità per oltre 41mila euro tra il 2021 e il 2023. I due sembravano essere soci in affari e nella frode allo Stato, venendo spesso visti insieme.
La Guardia di Finanza di Seveso ha condotto le indagini su di loro, che sono stati ripresi in filmati mentre compivano azioni che dimostravano la loro falsità. Mentre il giovane pakistano è finito in carcere, il suo complice è stato posto agli arresti domiciliari ma ha fatto perdere le proprie tracce. La prima udienza del processo è fissata per il 14 ottobre, e si attende di conoscere ulteriori dettagli su questa truffa ai danni dello Stato.