La Guardia di Finanza ha arrestato un terzo amministratore della società cartiera di Gallarate per un complesso sistema di frode nel settore dei componenti informatici. Questo nuovo arresto ha portato alla luce ulteriori dettagli su un articolato schema di frode nel commercio di componenti informatici. Le indagini hanno rivelato un meccanismo di frode noto come “frode carosello”, utilizzato per evadere l’IVA e creare una concorrenza sleale sul mercato. La Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura Europea (EPPO) di Milano, ha condotto un’indagine dettagliata che ha portato all’arresto di tre amministratori coinvolti nel sistema di frode.

L’inchiesta ha rivelato che la frode era facilitata dall’emissione di fatture per operazioni inesistenti, tramite una rete di società cartiere e buffer. Queste società importavano beni come air pods, hard disk e altri dispositativinformatici, per poi rivenderli sul mercato italiano senza versare l’IVA dovuta. Durante l’arresto del terzo indagato, i finanzieri hanno effettuato perquisizioni nei locali utilizzati dal soggetto, rinvenendo due orologi di lusso Rolex e numerosi smartphone e dispositivi informatici.

L’evasione fiscale rappresenta un serio ostacolo allo sviluppo economico e mina la fiducia tra cittadini e Stato. La distorsione del mercato e la concorrenza sleale create dalle frodi fiscali sottraggono risorse che potrebbero essere destinate a interventi a favore delle fasce sociali più deboli. Le indagini della Guardia di Finanza di Gallarate hanno ottenuto dei significativi risultati nella lotta contro l’evasione fiscale e le frodi, ma la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.

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