Una donna romena di 33 anni, residente a Soresina, è stata prosciolta dall’accusa di aver rubato energia elettrica e gas per anni. La donna, che viveva con il convivente, i tre figli e i suoceri, è stata arrestata lo scorso gennaio dai carabinieri dopo che la società fornitrice delle utenze aveva segnalato delle anomalie sui contatori nell’appartamento in cui viveva.

L’avvocato della donna, Simona Bracchi, ha sostenuto che non vi erano prove della colpevolezza della sua cliente, in quanto altre persone vivevano nell’appartamento e potevano essere responsabili delle manomissioni ai contatori. Infatti, il contatore dell’elettricità risultava collegato direttamente alla rete pubblica, bypassando il contatore ufficiale inattivo dal 2014, mentre il contatore del gas aveva i sigilli manomessi e erano stati consumati circa 19mila metri cubi di gas.

Durante il processo, il giudice ha stabilito che non era possibile accertare con certezza il coinvolgimento della donna nei furti di energia e gas, in quanto non si sapeva chi avesse effettuato le manomissioni ai contatori e chi fosse l’intestatario delle utenze. Inoltre, nel condominio vivevano altri due adulti che potevano avere interesse a non pagare le bollette.

Alla luce di queste considerazioni, il giudice ha emesso una sentenza di proscioglimento per la donna romena, che è stata così scagionata dall’accusa di furto aggravato. La vicenda si è dunque conclusa con un lieto fine per la donna, che ha potuto dimostrare la propria innocenza di fronte alla legge.

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