La vittima, Jhonny Sulejmanovic, era un giovane di 18 anni originario di Torino ma di famiglia bosniaca. È stato ucciso a Milano, in via Varsavia, mentre dormiva nel suo Fiat Ducato insieme alla moglie. L’aggressione è avvenuta improvvisamente, con tre colpi di pistola che hanno causato la sua morte.

Dopo un’accurata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Milano e coordinata dal sostituto procuratore Pasquale Addesso e dal procuratore aggiunto Laura Pedio, la polizia è riuscita ad arrestare tre persone ritenute coinvolte nell’omicidio: Roberto Ahmetovic, 33 anni, Jagovar, 38 anni, cognato di Ahmetovic, e Rubino Sulejmanovic, 35 anni.

Al momento, un quarto uomo è ancora ricercato per il suo coinvolgimento nell’omicidio. Sembrerebbe che il movente di questa tragica vicenda sia stato il rifiuto della vittima di partecipare a un incontro chiarificatore riguardante una lite avvenuta poco prima dell’aggressione.

Questa storia ci ricorda quanto la violenza e l’intolleranza possano portare a conseguenze drammatiche. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che i responsabili di un gesto così vile siano puniti adeguatamente. La comunità bosniaca e torinese piange la perdita di un giovane promettente, vittima di un tragico destino che non avrebbe mai dovuto subire.

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