Il processo per la morte di Yuri Urizio, il giovane cameriere di Como ucciso a Milano, ha avuto un inizio sorprendente davanti alla Corte d’Assise di Milano. La difesa dell’imputato ha chiesto due perizie, che sono state accettate dai giudici.

La prima perizia riguarderà la capacità di intendere e di volere del tunisino al momento dei fatti, considerando anche eventuali intossicazioni da alcol e altre sostanze. La seconda perizia si concentrerà sulle cause mediche della morte di Yuri e sul ruolo dello strangolamento nel determinarla.

In aula, l’avvocato Fabio Gualdi, rappresentante della madre di Yuri, si è opposto alle richieste della difesa, così come il pubblico ministero. Tuttavia, la Corte d’Assise ha deciso di accettare le richieste subordinando il rito abbreviato a queste nuove perizie.

Yuri è stato soccorso dopo l’aggressione, ma ha lottato per due giorni prima di morire a causa delle gravi ferite riportate. Il movente del crimine non è mai stato chiarito, nonostante il tunisino abbia parlato di presunte molestie da parte di Yuri nei confronti di una ragazza ucraina.

Le indagini hanno rivelato che il tunisino aveva avuto un diverbio in un altro bar la stessa sera dell’omicidio e si era già incrociato con Yuri due ore prima degli eventi. Le telecamere hanno ripreso l’aggressione, che si è conclusa con il tunisino sopra il corpo di Yuri in un abbraccio fatale.

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