Ancora una udienza preliminare senza una conclusione definitiva per l’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A. I sostituti procuratori Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio hanno chiesto il rinvio a giudizio per turbativa d’asta e turbata libertà nella scelta del contraente di sei persone coinvolte. La decisione del Gup del tribunale di Monza Elena Sechi è stata rinviata a venerdì 20 settembre per valutare le richieste di costituzione come parti civili e un’istanza del legale di Giovanni Valotti.

Le contestazioni riguardano la mancata indizione di una procedura ad evidenza pubblica da parte del Comune di Seregno per la scelta del socio privato di Aeb, che è stato individuato in A2A senza un’asta pubblica. L’accusa sostiene che ci sia stata una volontà di favorire A2A attraverso una sopravvalutazione dei suoi asset, causando un danno per Aeb di oltre 60 milioni di euro.

Ora si attende la decisione finale del tribunale di Monza per capire quale sarà il destino dell’operazione di integrazione societaria tra le due aziende. Resta da vedere se le accuse saranno confermate e se ci saranno conseguenze legali per i sei indagati coinvolti. La vicenda continua a tenere banco e a destare interesse nella comunità locale e nel mondo dell’economia.

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