Il dibattimento per i presunti casi di corruzione legati ai compensi a un dipendente dell’Agenzia delle entrate di Como ha avuto inizio oggi in Tribunale. Le accuse riguardano pratiche di successione gestite da commercialisti comaschi, con compensi in nero per il funzionario coinvolto. Tuttavia, le difese contestano l’accusa, sostenendo che non ci sia stato alcun reato.

La cosiddetta tangentopoli del fisco ha visto coinvolte venti persone, accusate di corruzione per doveri d’ufficio. Tuttavia, molti imputati potrebbero beneficiare della prescrizione dei reati, in quanto le pratiche contestate risalgono a oltre dieci anni fa. La presidente del collegio ha invitato gli avvocati difensori a depositare un’istanza entro l’autunno per valutare la prescrizione.

Il processo si è aperto con un colpo di scena atteso da molti, ma per molti imputati potrebbe non esserci nemmeno la necessità di arrivare in aula. Le date imprecise nei capi d’imputazione potrebbero far cadere le accuse per molti professionisti coinvolti. Resta comunque in attesa la testimonianza del funzionario del fisco accusato di corruzione. La vicenda rimane ancora aperta, con molte incertezze sul destino dei presunti colpevoli.

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