Oggi, venerdì, la Corte d’Appello di Milano ha depositato le motivazioni con cui ha assolto l’ex-sindaco di Legnano Giambattista Fratus e i due ex-assessori Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini dalle accuse di turbativa d’asta e corruzione elettorale. La sentenza di appello ha riformato quella di primo grado, assolvendo i tre imputati per insussistenza dei reati contestati.
La Corte ha esaminato attentamente i tre capi d’imputazione relativi alla turbativa d’asta per le assunzioni in Comune, in Amga e in Euro.PA. Dopo aver analizzato la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, è emerso che le condotte contestate non possono essere assimilate a turbativa, in quanto l’art. 353 c.p. si applica solo alle procedure per l’affidamento di commesse pubbliche, escludendo le assunzioni di personale.
Inoltre, la Corte ha escluso la possibilità di riqualificare i fatti come abuso d’ufficio, poiché le ipotesi accusatorie erano già state rivedute e non prendevano in considerazione tale reato. Per quanto riguarda la corruzione elettorale, la Corte ha ritenuto che gli elementi di prova non fossero sufficientemente convincenti per sostenere l’accusa, anche a causa della problematica delle intercettazioni.
Infine, la vicenda relativa alla gara per l’assunzione di Arensi è stata analizzata dalla Corte, che ha stabilito che non vi era modo di attribuire ai due imputati un’influenza sulla procedura selettiva. Le condotte contestate non sono risultate sufficientemente provate per configurare la turbativa di gara, portando alla decisione di insussistenza del fatto.
La difesa di Chiara Lazzarini si è detta soddisfatta della sentenza, sottolineando che la giurisprudenza consolidata conferma che le selezioni di personale non possono essere equiparate a gare. In conclusione, i tre imputati sono stati assolti per mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse mosse nei loro confronti.