Un’azienda di Monza è stata coinvolta in una presunta frode riguardante il pagamento di dazi antidumping e doganali per un importo superiore a 9,8 milioni di euro. Secondo le accuse della Procura europea di Milano, l’azienda avrebbe evaso tali pagamenti attraverso l’importazione di parti di biciclette elettriche prodotte in Cina. La Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro di 5 milioni di euro nei confronti dell’azienda.

L’indagine è stata avviata grazie alla segnalazione delle Fiamme gialle monzesi, che hanno evidenziato possibili violazioni doganali da parte dell’azienda a partire dal 2019. Dopo l’introduzione del nuovo regolamento antidumping dell’Unione europea nel 2019, i dirigenti dell’azienda avrebbero importato biciclette elettriche cinesi non assemblate, ma in componenti separati, al fine di evadere i dazi e l’Iva.

A ottobre dello scorso anno, l’ufficio della Procura europea ha presentato una richiesta di sequestro di 5 milioni di euro nei confronti dell’azienda indagata, corrispondente all’importo dei dazi doganali e dell’Iva non pagati a partire dal 30 luglio 2020. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ha accolto la richiesta e emesso il provvedimento di sequestro il 8 luglio.

Questa vicenda mette in luce l’importanza di rispettare le normative doganali e fiscali per evitare di incorrere in sanzioni e provvedimenti giudiziari. La Guardia di Finanza e la Procura europea di Milano continuano a vigilare per contrastare eventuali frodi e violazioni ai danni degli interessi finanziari dell’Unione europea.

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