Il problema del sovraffollamento nelle carceri italiane continua a essere un tema di grande attualità e preoccupazione. L’ultimo episodio di un detenuto che si è tolto la vita nel carcere di Monza è solo la punta dell’iceberg di una situazione critica che coinvolge l’intero sistema penitenziario del nostro Paese.

Con 61.500 detenuti in tutta Italia e un tasso di sovraffollamento che supera il 150%, è evidente che le condizioni di vita all’interno delle carceri sono estreme e spesso disumane. Il personale penitenziario è sottodimensionato e non ha la possibilità di garantire interventi riabilitativi adeguati per tutti i detenuti, come previsto dalla Costituzione.

La denuncia dell’associazione Italia Viva Monza e Brianza è solo l’ennesimo grido di allarme su una situazione che richiede interventi urgenti da parte delle istituzioni. Il deputato Roberto Giachetti ha giustamente sottolineato che non impedire un evento che si ha l’obbligo di impedire equivale a causarlo, mettendo in evidenza la responsabilità dello Stato nel garantire condizioni dignitose all’interno delle carceri.

È necessario che il Ministro della Giustizia prenda decisioni concrete per affrontare l’emergenza carceri e evitare che episodi tragici come i suicidi in cella diventino sempre più frequenti. La legge è chiara: se lo Stato non agisce per prevenire queste situazioni, ne sarà considerato responsabile. È tempo di mettere fine a questa emergenza e garantire il rispetto dei diritti umani anche di chi si trova dietro le sbarre.

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