Il taser al centro del dibattito politico a Pavia

Il taser è stato al centro del secondo Consiglio comunale dell’amministrazione Lissia a Pavia. Le domande dell’opposizione sono state rivolte all’assessore alla Polizia locale Rodolfo Faldini, che ha deciso di sospendere la sperimentazione di questo strumento da parte degli agenti. Secondo l’assessore, il taser è pericoloso e ha citato il caso di un uomo morto a Bolzano dopo essere stato colpito dalle scariche elettriche. Tuttavia, non ha parlato di abbandonare definitivamente l’uso di questo strumento.

Gli agenti, dal canto loro, non hanno accolto favorevolmente la sospensione e hanno addirittura minacciato lo stato d’agitazione. Secondo loro, il taser è indispensabile per la sicurezza, soprattutto di fronte alla nuova forma di microcriminalità. Inoltre, hanno sottolineato che il taser viene utilizzato come deterrente prima dell’uso della pistola, che è considerata più pericolosa.

L’assessore Faldini ha annunciato la creazione di un presidio fisso di agenti alla stazione, ma gli agenti si sentono poco preparati per affrontare situazioni di pericolo senza strumenti adeguati. Non sono stati resi noti dettagli sulla sperimentazione del taser a Pavia e su quali siano stati gli atti che hanno portato alla sospensione.

Il consigliere comunale Nicola Niutta ha sollevato delle domande su come siano state prese queste decisioni e ha evidenziato la necessità di una corretta istruttoria prima di sospendere l’uso di un dispositivo che potrebbe essere fondamentale per la sicurezza pubblica. La questione del taser a Pavia sembra essere ancora aperta e richiede ulteriori approfondimenti da parte dell’amministrazione.

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