Dopo quasi tre anni dalla tragedia del 3 ottobre 2021, la Procura di Milano ha messo la parola fine alla vicenda che ha causato la morte di otto persone. Si apre la contesa per l’eredità di Petrescu, stimata in tre miliardi di euro.

La Procura di Milano ha archiviato l’inchiesta sull’incidente aereo di San Donato Milanese, attribuendo la responsabilità al pilota e proprietario del velivolo, Dan Petrescu. L’incidente, avvenuto pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Milano Linate, ha causato la morte di otto persone, tra cui membri della famiglia e amici del magnate romeno.

Le indagini condotte dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) hanno escluso guasti tecnici, attribuendo l’incidente a una perdita di controllo del pilota. Petrescu, che pilotava il Pilatus Pc-12, potrebbe aver commesso un errore fatale durante una deviazione. L’aereo ha virato a destra in modo anomalo e, nonostante una richiesta di rientro, si è schiantato contro un edificio vuoto provocando un incendio.

A bordo dell’aereo viaggiavano la moglie di Petrescu, il figlio, amici e parenti. Nessuno è sopravvissuto allo schianto e le indagini non hanno individuato cause diverse dall’errore del pilota.

L’archiviazione dell’inchiesta penale apre ora la strada alle richieste di risarcimento civile. Il patrimonio di Petrescu, stimato in tre miliardi di euro, sarà utilizzato per compensare le famiglie delle vittime. Tuttavia, la gestione dell’eredità è complicata da una disputa legale tra parenti e collaboratori del magnate, dato che anche il suo unico figlio è deceduto nell’incidente.

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