La decisione di non costruire un forno crematorio a Rivolta d’Adda ha portato a una serie di reazioni e polemiche da parte della comunità locale. Dopo un’istruttoria, la Regione Lombardia ha deciso di potenziare l’impianto esistente a Bergamo e di costruire un nuovo impianto a Desio. Questa scelta ha portato alla delusione di coloro che sostenevano la costruzione del forno crematorio a Rivolta d’Adda.

Le manifestazioni d’interesse per la realizzazione di forni crematori sono state numerose, ma solo tre sono state ritenute ammissibili e due sono state giudicate realizzabili. Il Comune di Rivolta d’Adda era capofila di un protocollo d’intesa con altri trentotto Comuni dell’area cremasca, ma la decisione finale non ha soddisfatto le aspettative.

Le polemiche e le proteste non si sono fatte attendere, con una raccolta di firme che ha visto la partecipazione di più di ottocento persone contrarie alla costruzione del forno crematorio. La decisione dell’amministrazione di centrodestra ha diviso le forze politiche locali e ha generato un dibattito acceso sulla questione.

Nonostante le divergenze e le polemiche, la decisione è stata presa e il progetto di potenziamento dell’impianto di Bergamo e la costruzione del nuovo impianto a Desio andranno avanti. Resta da vedere come la comunità locale reagirà a questa decisione e quali saranno le conseguenze a livello politico e sociale.

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