Lo scontro tra sindacati a Pavia sulla sospensione del taser per la Polizia Locale
La decisione della nuova amministrazione comunale di Pavia di sospendere l’utilizzo del taser per gli agenti della Polizia Locale ha scatenato una vera e propria guerra tra sindacati. Mentre la Uil-Fpl ha proclamato lo stato di agitazione del personale in seguito a questa scelta, la Cgil ha invece espresso il suo sostegno alla giunta comunale.
Il taser era stato introdotto dalla precedente amministrazione di centrodestra, accompagnato da un corso di formazione per 12 agenti. Tuttavia, la nuova giunta ha deciso di sospendere l’utilizzo di questo dispositivo, sollevando dubbi sulla sua sicurezza per la salute di individui con condizioni mediche preesistenti.
La Uil-Fpl ha sottolineato l’efficacia del taser nel neutralizzare individui pericolosi senza dover ricorrere all’arma di ordinanza, mentre la Cgil ha evidenziato il potenziale pericolo per la salute delle persone e ha proposto un approccio preventivo alla questione della sicurezza.
Il coordinatore provinciale dei lavoratori di polizia locale di Uil Fpl ha minacciato uno sciopero se non si raggiungerà un accordo, sottolineando il mancato rispetto verso i lavoratori. Dall’altra parte, la Cgil ha proposto investimenti in programmi di formazione per una gestione non violenta dei conflitti.
La sospensione dell’uso del taser ha portato alla luce le diverse visioni su come gestire l’ordine pubblico a Pavia, una città che si trova ad affrontare nuove sfide in termini di criminalità. Mentre alcuni sindacati esprimono solidarietà alla Polizia Locale e difendono l’utilizzo del taser come strumento fondamentale per la difesa personale, altri pongono l’accento sulla sicurezza e sulla protezione dei diritti umani.
Il dibattito è ancora aperto e si prospettano possibili azioni sindacali e decisioni da parte delle autorità competenti. Resta da capire come verrà risolto questo conflitto tra sicurezza, diritti umani e gestione dell’ordine pubblico a Pavia.
