I “furbetti del ponteggio”: durante il periodo di maggiore utilizzo di questi strumenti per la ristrutturazione di case e palazzi, c’erano coloro che, secondo le accuse, avevano escogitato un sistema per frodare il fisco: creare un giro di fatture false con l’obiettivo di ottenere un credito nei confronti dello Stato, per creare poste fittizie da inserire nei bilanci. Ma la Guardia di Finanza ha scoperto tutto e ha indagato 22 persone per falsificazione di fatture e conseguente evasione fiscale.
In particolare, i finanzieri di Busto Arsizio, coordinati dalla Procura e attraverso un’analisi trasversale dei dati fiscali, valutari e di polizia a disposizione, anche grazie ai vantaggi offerti dall’obbligo di fatturazione elettronica, che consente interventi tempestivi nei confronti dei contribuenti meno affidabili, hanno avviato un mirato controllo fiscale nei confronti di un’azienda di noleggio di ponteggi, scoprendo come utilizzasse una serie di fatture, ritenute dagli investigatori, oggettivamente inesistenti per compensare i ricavi sostenuti.
Questi documenti fiscali erano emessi da un network di imprese “cartiere” che praticavano questa prassi illecita da tempo. Le società clienti erano prive di capacità imprenditoriale in quanto a loro volta evasori totali e senza una reale struttura aziendale, o con attività incompatibili con le lavorazioni descritte. Nessuna di esse è stata in grado di fornire documentazione idonea, anche relativa ai cantieri, per verificare le prestazioni effettuate.
Attraverso la ricostruzione dei flussi finanziari, le Fiamme gialle sono riuscite a individuare alcuni beni intestati fittiziamente a terze persone, ma di fatto acquistati con proventi illeciti generati dalla società, ottenendo così il recupero degli importi indebitamente sottratti alla collettività attraverso le condotte fraudolente perpetrate. In particolare, sono stati sequestrati conti correnti bancari e postali, due auto SUV e un immobile di oltre 100 mq.
Il responsabile della società, insieme ai rappresentanti delle 23 imprese “cartiere”, è stato denunciato alla Procura della Repubblica locale per emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti. L’attività della Guardia di Finanza per contrastare la criminalità economica e finanziaria continua con controlli serrati, al fine di garantire una concorrenza leale e prevenire il fenomeno delle fatturazioni per operazioni inesistenti.