Il 30 novembre 2016, Mamhoud Abou Soliman, conosciuto come “Mimmo”, ha perso la vita all’ospedale Maggiore di Lodi a seguito di un tragico incidente avvenuto in una stalla a San Martino. Il mungitore esperto, padre di tre figli, è stato incornato da un toro all’interno della cascina Podere Castello, dove lavorava da tre anni. Nonostante i tentativi disperati di salvarlo, le sue condizioni erano troppo gravi.

La Cassazione ha recentemente emesso una sentenza che ha condannato il datore di lavoro di Mamhoud a otto mesi di carcere per omicidio colposo. Secondo la Corte, il datore di lavoro non aveva fornito le adeguate misure di sicurezza per proteggere i dipendenti da situazioni pericolose. La stalla non aveva vie di fuga adeguate e mancavano corsi di formazione sulla sicurezza.

Nonostante la difesa abbia cercato di sostenere che l’incidente fosse imprevedibile, i giudici hanno respinto questa tesi. Il toro era notoriamente irrequieto e il veterinario aveva avvertito il datore di lavoro di non entrare nel box in cui si trovava l’animale. Tuttavia, l’imprenditore agricolo ha ignorato queste indicazioni e ha ordinato al mungitore di entrare, causando la tragedia.

La sentenza della Cassazione ha sottolineato l’importanza di garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti i dipendenti. La mancanza di misure di sicurezza adeguate e la negligenza del datore di lavoro hanno portato a una morte evitabile. Mamhoud Abou Soliman è stato vittima di un incidente che poteva essere prevenuto con le giuste precauzioni. La sua morte è un tragico monito sull’importanza di rispettare le norme di sicurezza sul lavoro per evitare tragedie simili in futuro.

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