La notizia dell’arresto di un sedicenne ucraino per quattro aggressioni avvenute nella metropolitana di Milano ha scosso l’opinione pubblica. Le vittime, scelte in base alla loro provenienza geografica, sono state brutalmente picchiate e minacciate con un simbolo nazista tatuato sul petto del ragazzo. Gli attacchi si sono susseguiti rapidamente, con il sedicenne che ha anche vandalizzato diverse auto parcheggiate in strada.
L’escalation criminale del giovane è culminata con un’altra aggressione, in cui ha colpito un passeggero con un calcio all’occhio destro, causando lesioni che richiederanno sette giorni di guarigione. Durante l’attacco, il sedicenne ha urlato “I fascisti sono tornati”, mostrando il suo tatuaggio.
L’arresto del giovane è avvenuto grazie all’intervento tempestivo degli investigatori della Digos, che hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta dei pm. La procuratrice reggente Luisa Russo ha coordinato le indagini che hanno portato all’arresto del sedicenne ucraino.
Questo episodio di violenza e odio ha scosso la città di Milano, ricordando a tutti l’importanza di combattere il razzismo e l’estremismo in ogni sua forma. La comunità ucraina e quella di origine dello Sri Lanka hanno espresso solidarietà alle vittime e condannato fermamente l’azione del giovane aggressore.
Ora spetta alla giustizia fare il suo corso e assicurare che il responsabile venga punito per i suoi crimini. È importante che episodi come questi non restino impuniti, per garantire la sicurezza e il rispetto di tutti i cittadini.