Un allevatore di fagiani nel Mantovano è stato indagato per presunti maltrattamenti agli animali, in particolare per aver applicato un copri-becco a spillo perforante a circa 6.300 esemplari. Tuttavia, il Tribunale del Riesame di Mantova ha deciso di dissequestrare l’azienda, ritenendo che non vi sia stata crudeltà da parte del proprietario.

Secondo i legali dell’allevatore, la scelta di utilizzare il copri-becco a spillo era necessaria per evitare lesioni e malattie agli uccelli. Anche se non totalmente adeguata dal punto di vista zootecnico ed etologico, questa soluzione è stata considerata il male minore rispetto ad altri metodi.

Gli esperti del settore concordano sul fatto che applicare il copri-becco ai fagiani in allevamento sia fondamentale per prevenire comportamenti dannosi come la pica, la plumofagia e il cannibalismo. Inoltre, non vi sono prove che la perforazione della membrana nasale causi dolore agli animali.

Il Tribunale ha anche respinto le accuse di restrizione degli spazi e mancanza di vegetazione per i fagiani, sostenendo che l’allevatore ha agito per necessità e non con intenti sadici o abietti. In conclusione, non vi è stata maltrattamento degli animali e l’azienda è stata riaperta dopo essere stata sequestrata.

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