Il Besanosauro, un rettile marino ritrovato quasi trent’anni fa ai confini con la Svizzera, non era solo. E, a volte, quello che hai sotto gli occhi è la cosa più difficile da vedere. Come le ossa che da tempo erano conservate nei sotterranei di alcuni musei: quello di Storia Naturale di Milano, ma anche quelli di Zurigo in Svizzera e di Tubinga in Germania.

Una squadra internazionale di paleontologi ha fatto una scoperta straordinaria, trovando altri cinque esemplari di ittiosauro, un rettile marino lungo fino a 6 metri e del peso di mezza tonnellata. Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Storia Naturale di Milano, ha coordinato le ricerche e ha individuato il primo Besanosauro italiano nel 1993.

La scoperta è avvenuta grazie alla ricerca di fossili simili al Besanosauro esposti nei musei fra Italia, Svizzera e Germania. I reperti sono stati portati nei reparti radiologici degli ospedali per ricostruire i fossili in 3D. Gli altri cinque ittiosauri sono stati tutti di dimensioni notevoli.

Gli ittiosauri del Triassico Medio sono rari nel mondo e hanno antenati terrestri simili a lucertole. I nuovi esemplari conservano tutte le ossa del cranio e permettono una conoscenza più completa della anatomia e delle abitudini alimentari di Besanosaurus leptorhynchus.

Il lavoro di squadra tra i ricercatori italiani, svizzeri, fiamminghi e polacchi ha permesso di migliorare le conoscenze su questi affascinanti animali estinti. Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, il team è riuscito a portare avanti le ricerche e a fare questa importante scoperta scientifica.

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