Il caporalato e il lavoro nero sono fenomeni diffusi nel settore del riso e del vino in Lomellina e Oltrepò. I carabinieri di diverse città, insieme al personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Pavia, hanno condotto un’operazione che ha portato alla denuncia di cinque imprenditori e all’applicazione di sanzioni per un totale di 140mila euro. Durante questa campagna nazionale contro il caporalato sono state verificate 36 posizioni lavorative, evidenziando gravi irregolarità.

Il caporalato è un sistema illegale di intermediazione e reclutamento della manodopera, che spesso coinvolge soggetti vulnerabili come migranti, donne e minori. Questo meccanismo viola i diritti umani e fondamentali sul lavoro, sfruttando i lavoratori e privandoli di tutele e diritti. Lavorare senza contratto non solo permette ai datori di lavoro di risparmiare contributi e stipendi, ma anche di mantenere i lavoratori in una condizione di precarietà e irregolarità.

I controlli effettuati hanno portato alla denuncia di cinque imprenditori e alla scoperta di numerose posizioni lavorative non in regola con le normative sulla sicurezza, di cui 11 completamente in nero. Le sanzioni amministrative comminate ammontano a circa 140.000 euro, dimostrando l’impegno delle autorità nel contrastare queste pratiche illegali.

Questo intervento delle forze dell’ordine fa parte di una più ampia azione volta a contrastare il lavoro nero e il caporalato in provincia di Pavia. È importante continuare a monitorare e reprimere queste forme di sfruttamento, garantendo la tutela dei lavoratori e il rispetto delle leggi sul lavoro.

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