Le aggressioni al personale sanitario sono un fenomeno purtroppo diffuso in Italia, che mette a dura prova il sistema sanitario. Una delle vittime di questa violenza è stata Rossana Vivona, medico di base specializzata in Neuroradiologia, che è stata aggredita e minacciata nel 2022. Nonostante l’orrore vissuto, dopo due anni la dottoressa è pronta a tornare a svolgere il suo lavoro come titolare di uno studio medico a Arcore, in Brianza.
Rossana ha raccontato di come abbia dovuto lasciare il suo precedente incarico a causa delle conseguenze negative dell’aggressione subita, ma ora è determinata a ricominciare. Ha vissuto mesi di incubo, tra insulti, minacce e persino aggressioni fisiche, ma non ha perso la speranza di poter fare la differenza nella vita dei suoi pazienti.
Le richieste e le pressioni dei pazienti, che pretendevano esenzioni e prescrizioni non appropriate, hanno reso il lavoro di Rossana sempre più difficile. Le aggressioni subite, dagli insulti ai danneggiamenti alla macchina, hanno generato in lei paura e terrore, impedendole di svolgere il suo lavoro in modo sereno e professionale.
Nonostante tutto, la dottoressa è determinata a riprendere in mano la sua vita e a tornare a fare ciò che ama: aiutare le persone. Spera che il pubblico sia più comprensivo e rispettoso, affinché possa svolgere il suo lavoro senza paura e ostacoli. La violenza contro il personale sanitario è un fenomeno inaccettabile che va combattuto e condannato, affinché tutti possano lavorare in un ambiente sicuro e sereno.