Lo sgombero degli attivisti e la successiva uccisione dei capi suini avvenuti l’anno scorso presso il rifugio Cuori liberi di Sairano, frazione di Zinasco, continua a suscitare indignazione e proteste da parte di coloro che si battono per i diritti degli animali. Un anno dopo quei tragici eventi, un presidio di commemorazione e protesta si terrà davanti al palazzo della Regione Lombardia, da cui era partito l’ordine di uccidere gli animali ospiti del rifugio.

Il presidio, intitolato “Giù le mani dai santuari”, si svolgerà venerdì mattina e vedrà la partecipazione di numerosi attivisti e sostenitori della causa animalista. Saranno presenti anche attrici e artisti che contribuiranno alla commemorazione delle vittime, tra cui gli attori Elisa D’Eusanio e Alessia De Pasquale e lo street artist Moby Dick, che realizzerà due murales dedicati alla strage avvenuta a Sairano.

La portavoce della Rete dei Santuari, Sara D’Angelo, ha sottolineato che nonostante le proteste e le manifestazioni di un anno fa, poco è cambiato e gli animali ospitati nei rifugi continuano a essere a rischio. La repressione nei confronti degli attivisti è stata evidente, con avvisi di garanzia inviati a coloro che hanno tentato di opporsi al massacro degli animali.

La situazione non è migliore per gli animali negli allevamenti, con migliaia di maiali uccisi a causa della peste suina. Solo in Lombardia sono stati abbattuti 105mila maiali dal 2023, di cui 60mila solo da luglio scorso a oggi. La protesta di venerdì si estenderà anche a tutte le vittime del sistema zootecnico che vengono sterminate senza pietà.

La giornata di commemorazione si concluderà con la proiezione del documentario “Cuori Liberi. Fino all’ultimo respiro” al cinema Beltrade di Milano. Tuttavia, il distributore del film ha ricevuto una diffida da parte di Ats Pavia per la proiezione del documentario, che mostra i volti dei veterinari responsabili dell’uccisione dei maiali ospiti del rifugio.

La lotta per i diritti degli animali continua, e venerdì sarà un’occasione per ricordare le vittime e ribadire la necessità di cambiamento e rispetto per tutte le forme di vita.

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