Stefano Binda, il brebbiese che è stato ingiustamente accusato di aver ucciso Lidia Macchi nel 1987 e poi assolto definitivamente, riceverà un risarcimento dallo Stato pari a 212mila euro. La decisione è stata presa dalla Corte d’Appello di Milano, che ha stabilito la cifra da corrispondere a Binda per l’ingiusta detenzione che ha subito per tre anni e mezzo, dal 2016 al 2019.
I giudici hanno ridotto la somma inizialmente prevista di 300mila euro, attribuendo a Binda una “colpa lieve” per i suoi silenzi che avrebbero contribuito all’errore nella sua incarcerazione. Nonostante il risarcimento, il delitto di Lidia Macchi rimane irrisolto.
La vicenda di Stefano Binda è un triste esempio di come errori giudiziari possano rovinare la vita di una persona innocente. Speriamo che questo risarcimento possa almeno in parte riparare al grave torto subito da Binda e che si faccia luce sull’omicidio di Lidia Macchi, per dare giustizia alla sua memoria.