Il residence “Linate” a Novegro di Segrate è al centro di un caso di omicidio colposo che ha scosso l’opinione pubblica. Francesco Mazzacane, un giovane di 24 anni originario di Torre del Greco, è morto il 9 novembre 2022 a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio proveniente da una caldaia difettosa. Il suo compagno, Pietro Caputo, è riuscito a salvarsi miracolosamente dopo essere uscito dal coma.

Il rappresentante legale del residence, Claudio Giuseppe Gasperin, e l’idraulico Ion Grubi, sono accusati di omicidio colposo in concorso per non aver garantito la sicurezza della caldaia. Secondo l’accusa, l’idraulico non aveva le competenze necessarie per installare e manutenere l’apparecchio, che presentava già problemi ma non è stato spento né messo fuori uso. Il gestore del residence ha manifestato la volontà di patteggiare, mentre la difesa sta cercando di definire un risarcimento per le parti offese.

Il dramma dei due giovani intossicati ha sollevato molte polemiche, con l’opinione pubblica che chiede giustizia per la morte di Francesco Mazzacane. L’udienza è stata aggiornata al 6 marzo, mentre i familiari della vittima si sono affidati a un consulente per il risarcimento danni. La tragedia di questi due giovani rimane un monito sulla necessità di garantire la sicurezza negli ambienti domestici e lavorativi.

Articolo precedenteSegrate: la verità sulla tragedia del residence Linate
Articolo successivoProtesta dei neoassunti: le condizioni di lavoro nei centri per l’impiego a Milano

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui