La Corte d’Appello di Milano ha emesso una sentenza che ha scosso il mondo della chirurgia estetica e delle celebrità. Marilena Pizzuto e suo marito Santo Gentilcore sono stati condannati a due anni e mezzo di carcere e a pagare un risarcimento di circa tre milioni di euro alla modella e imprenditrice ucraina Oksana Moroz.
Secondo l’accusa, i due medici avrebbero diagnosticato a Moroz una grave malattia della pelle, la sclerodermia, che in realtà non esisteva. Questo falso diagnosi è stato utilizzato come pretesto per convincere la modella a sottoporsi a 22 costosi interventi chirurgici, per un totale di quasi 4 milioni di euro.
La verità è emersa durante il processo: le operazioni non servivano a sostituire i muscoli danneggiati con tessuti riprodotti in laboratorio, come la dottoressa Pizzuto aveva fatto credere a Moroz, ma consistevano semplicemente in un trattamento a base di vitamine, minerali e collagene disponibili in farmacia.
Oksana Moroz ha ottenuto giustizia e ha deciso di devolvere i tre milioni di euro di risarcimento per aiutare gli orfani di guerra. Già diversi beni di proprietà della coppia di medici sono stati pignorati per garantire il pagamento.
Questa vicenda mette in luce l’importanza della trasparenza e dell’etica nel settore della chirurgia estetica, e il dovere dei medici di agire sempre nell’interesse e nel rispetto dei propri pazienti. La giustizia è stata fatta, e le vittime di questa truffa potranno ora ricevere il giusto sostegno per affrontare il futuro.